Ho appena finito di leggere questo libro. È il secondodi una trilogia, il primo era “il probkrydei tre corpi”.

Ho ritrovato gli stessi pregi e difetti:

  • personaggi stereotipati, piatti e dimenticabili, che interagiscono in maniera estremamente “ingessata” con frasi da cartine giapponese anni 80. La maggior parte dei rapporti tra di loro sono direi formali in una maniera strana, ma potrebbe essere una questione culturale. Si nota una certa misoginia. Mi sono ritrovata fare fatica a ricordare quali personaggi ci fossero già nel primo libro, per dire

  • la trama, i problemi affrontati e le trovate per risolverli i colpi di scena, per quanto a volte sembrino stupide e banali, si rivelano di solito di altissimo livello (l’autore ha fatto sicuramente moltissima ricerca), e mi hanno tenuto incollato fino alla fine di quello che è un libro spesso (500 pagine), ma che ho finito velocemente.

Alla fine per me nella fantascienza conta di più il secondo aspetto e il libro è pienamente promosso e non vedo l’ora di concludere la saga

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    2 months ago

    Nel frattempo ho letto anche *nella quarta dimensione"

    Alla fine ogni libro ha al centro un’idea “sconvolgente” (in senso positivo, mi viene l’espressione “mind blowing” ma non so come renderla in italiano) ognuno ad un livello superiore al precedente.

    Come dici tu, stessi difetti dei precedenti, ma nel complesso la considero un’opera ai massimi livelli della fantascienza, ai livelli di Fondazione IMHO.