Stefano Olmastroni, un addetto alle pulizie, stava riordinando gli scaffali in un supermercato che vendeva prodotti agricoli a Firenze poco prima di morire il 13 luglio, quando l’ Italia era nel bel mezzo di un anticiclone chiamato Cerberus che ha spinto le temperature oltre i 40°C.
All’inizio della giornata, il 61enne ha detto ai parenti che stava lottando per lavorare con il caldo e si sentiva pigro. Non vedeva l’ora di riposarsi nel suo giorno libero il giorno dopo.
Olmastroni, che aveva problemi di cuore, ha terminato il suo turno alle 15:00 ed è stato poi ritrovato accasciato nello spogliatoio.
“Quando l’hanno trovato, la temperatura nello spogliatoio era di 39 gradi”, ha detto sua nipote, Sara Ndere Olmastroni. «È morto prima che potessero portarlo in ospedale.»
L’anno scorso quando ho lavorato in poste italiane da giugno a ottobre (in piena siccità) ero costretto ad iniziare lavoro alle 10. Il che vuol dire che tempo di preparare i pacchi e finire il lavoro di ufficio uscivo in motorino alle 11.30 e lavoravo fino alle 16.00 prima di rientrare a finire il lavoro. In più, a causa della siccità, c’era solo una fontana aperta nei 4 paesi in cui potevo la posta. Robe da pazzi… In queste situazioni bisognerebbe spostare il lavoro alla sera o alla mattina, io ho 30 anni ma c’erano 60enni che facevano i miei stessi turni.
Tra l’altro per motivi turistico/commerciali molti comuni stanno chiudendo le fontanelle pubbliche per costringere la gente a consumare nei bar.
La cosa delle fontane proprio non la capisco, è un servizio che deve rimanere e basta. Nella mia zona ci sono praticamente solo fontane a flusso continuo, una di queste, la “principale” attualmente ha il flusso ridotto ed è quasi inutilizzabile, io da ignorante chiedo, costerebbe così tanto metterci un rubinetto timerizzato che aumenta temporaneamente il flusso quando devi bere e lo lascia al minimo possibile quando nessuno la usa? La fontana è in marmo e non può essere modificata ma si può tranquillamente installare qualcosa di lato.
In altri comuni le chiudono direttamente anche in zone prive di bar così chi è in emergenza si tiene l’emergenza.
@cela96
Non so se funziona uguale dappertutto, ma a Milano le fontanelle sono sempre aperte perchè aiutano a controllare la pressione e il flusso dell’acquedotto… c’è un articolo (del Post, se non erro) che spiega i motivi molto meglio di quanto possa fare io.
E anche in caso di siccità sono sempre rimaste aperte.
Certo, se in Italia si decidessero a riparare gli acquedotti e non buttare via metà dell’acqua…
@Novman @informapirataIn un paio di comuni ( uno turistico , l’altro industriale ) le fontane sono rimaste, in un altro comune ne hanno tolte due su due, di cui la principale nella piazza per far posto a due bar. Con questo caldo è indecente. Ed entrambe avevano un rubinetto. Con questo caldo le fontane ( con rubinetto, per carità ), dovrebbero essere aumentate, altro che tolte
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Eh, lo so che il problema è quello. Ma, secondo me, quando c’è di mezzo la salute sindacati e lavoratori dovrebbero fare un passo indietro e scendere a patti con le aziende accettando la stessa paga diurna per non crepare di caldo…
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@informapirata devono cambiare l’orario di lavoro iniziando e smettendo prima
@informapirata turni notturni anziché diurni.
In periodi di emergenze dovrebbero garantire un reddito di cittadinanza alle persone. Assegnare volontari del servizio civile e\o servizio militare alla distribuzione del cibo e prime necessita, e non far lavorare anziani over cinquanta che poi ci lasciano la pelle.